Carissime amiche, oggi vi parliamo di cinema! Sta per uscire nelle sale Stonewall, il nuovo film di Roland Emmerich (ricordate Indipendence Day, 2012, o The Day After Tomorrow? Ecco, lui!)
Emmerich, (mi rivolgo alle più grandicelle tra le nostre followers) ha raccontato nei suoi film di situazioni planetarie catastrofiche con super effetti speciali.
Perchè vi parliamo di lui? Perchè Emmerich ha deciso di voler mostrare al suo pubblico
qualcosa di meno eclatante ma con un potenziale di cambiamento altrettanto forte e soprattutto più intimo: il tema è quello della libertà di vivere ogni orientamento sessuale, sconfiggendo pregiudizi e ponendo così le basi per una nuova società.
Vi riporto qui la presentazione (io vedrò il film in anteprima il 2 maggio e lo recensirò sul blog:)
prende il nome dal bar Stonewall Inn
(da cui ebbero inizio gli omonimi moti del 1969), ruota attorno alle vicende
dei due protagonisti interpretati da Jeremy Irvine e Jonathan Rhys-Meyers sullo
sfondo di una New York alle soglie degli anni ’70, un po’ sporca e un po’
ribelle e ancora in cerca di una propria identità.
ricerca della propria identità sono proprio i ragazzi di Emmerich, poco più che
adolescenti alle prese con i problemi che tutti – chi prima e chi dopo – ci
siamo trovati ad affrontare: incomprensioni con i genitori, bisogno di
affermazione, necessità di trovare una collocazione nel mondo. I ragazzi di
Stonewall sono innanzitutto questo e non potevano sapere che il loro coraggio
avrebbe messo in discussione l’intera opinione pubblica mondiale in una contesa
che perdura tutt’oggi.
’70 infatti essere omosessuale – o peggio – transessuale non era visto di buon
occhio. Da parte della società non c’era spazio per altro che non fosse
disgusto, ribrezzo, rifiuto. Tutte tematiche che al giorno d’oggi risultano
attuali e ancora non superate, anzi. L’unica cosa
che era rimasta a questi ragazzi era la fame di rivalsa, e così è stato:
Emmerich ha raccontato una storia che potremmo dire ispirata agli avvenimenti storici accaduti a New York nei pressi
dello Stonewall Inn, ma non crediamo sia corretto considerarla una riproduzione
infedele dal punto di vista della realtà dei fatti. Si tratta più che altro di
una interpretazione personale, un coraggioso tentativo di voler maneggiare un
argomento quanto mai delicato in questi giorni, provando a lasciare agli spettatori la possibilità di immedesimarsi nella
rabbia e nella volontà dei protagonisti nel lottare per la conquista dei propri
diritti.“
E qui… ci vuole proprio questo “bacio” a colori di Rankin 🙂 Buona visione!