Focus on: la certificazione NATRUE per la cosmesi naturale e biologica

Buongiorno ragazze.
Come vi ho già raccontato nell’articolo post Cosmoprof (vi metto il link direttamente qui), quest’anno in fiera ci siamo dedicate con particolare
attenzione al padiglione del naturale e siamo state parecchio tempo a parlare
con i responsabili presenti allo stand di NATRUE, la certificazione
internazionale garante della cosmesi naturale e biologica.
Vista la voglia di conoscere maggiormente questo marchio e la filosofia
alla sua base, ho intervistato Francesca Morgante, Label Manager NATRUE, a cui ho
chiesto di spiegarci come funziona, come opera e quali sono i punti di forza di
questa certificazione.
Francesca Morgante, Label Manager NATRUE
Ecco a voi NATRUE.
– Dottoressa Morgante, ci può descrivere in che cosa
consiste la certificazione Natrue? Quali sono i suoi punti di forza?
La certificazione NATRUE è nata dall’esigenza di offrire
al consumatore uno standard rigoroso per la cosmesi naturale e biologica in
assenza di una legislazione specifica a riguardo. Quando è stato lanciato nel
2008 esistevano già diversi marchi di certificazione – alcuni più restrittivi
altri molto meno ed erano quasi tutti caratterizzati da un approccio nazionale.
Un simbolo conosciuto sul mercato tedesco non aveva nessuna rilevanza per il
consumatore italiano e viceversa. Tutto questo ha portato gli addetti del
settore a parlare addirittura di “giungla delle certificazioni”.
In una situazione cosi frammentata NATRUE, seppur creando
un nuovo marchio, è riuscita a coniugare internazionalità e rigore. Queste due
caratteristiche sono fondamentali per le aziende di cosmesi naturale e biologica.
La certificazione NATRUE inoltre non è effettuata
direttamente dall’omonima associazione con sede a Bruxelles che si fa garante
dello Standard, ma viene effettuata da organismi terzi ed indipendenti – ad
oggi più di 10 a livello mondiale. Ad oggi le aziende i brand certificati
NATRUE sono oltre 200
sul mercato mondiale e in includono i leadear di mercato
della cosmesi naturale ma anche nuove realtà e piccole e medie imprese.

– Quali sono le principali differenze rispetto ad altre
certificazioni bio diffuse sul mercato?

Le
principali differenze si possono riassumere in 3 punti distintivi:

·        
NATRUE assicura che ogni brand per ottenere il marchio
NATRUE deve impegnarsi alla certificazione di almeno il 75% dei prodotti della
linea
. Se prendiamo una linea composta da 10 prodotti – almeno 8 devone essere
certificati. Questo garantisce un approcccio serio alla certificazione evitando
di sbandierare uno o due prodotti certificati su una linea molto più ampia
inducendo il consumatore a credere un impegno maggiore di quello reale. La
maggior parte degli standard non prevede nessua soglia di questo tipo
·        
NATRUE classifica i prodotti cosmetici in 13 categorie
per ognuna vengono fissati livelli garantiti di sostanze naturali nella
formulazione e livelli massimi consentiti di sostanze di derivazione naturale a
seconda della tipologia del prodotto cosmetico.
Che si tratti di un olio o di uno shampoo il consumatore è garantito con il
massimo grado di naturalezza possibile. Generalmente gli altri standard non
definiscono le percentuali di ingredienti ma si limitano ad escludere alcuni
ingredienti dalle formulazioni.
Noi vogliamo garantire che quando un consumatore acquista
un prodotto certificato esso corrisponda il più possibile alle sue aspettative.
I consumatori si aspettano elevate percentuali di ingredienti naturali che sono
quelli che hanno subito solo processi fisici come la spremitura e l’estrazione.
Le sostanze di derivazione naturale sono necessarie per la performance
cosmetica, ma essendo gli ingredienti naturali soggetti a trasformazioni
chimiche (tanto per citarne una, la saponificazione) è importante limitarli per
preservare al massimo il concetto di naturalezza.
·        
NATRUE esclude l’acqua dal conteggio delle sostanze
naturali. Sebbene l’acqua sia per comune percezione un ingrediente naturale,
essendo l’ingrediente principale di moltissime formulazioni cosmetiche, il suo
computo nella percentuale naturale potrebbe indurre il consumatore a immaginare
una presenza di sostanze naturali più elevata di quella reale. Non solo NATRUE
esclude da questo conteggio l’acqua della formulazione ma anche quella aggiunta
agli ingredienti in fase di lavorazione degli stessi.
NATRUE
Quante sono le aziende che possono
vantare il logo Natrue? Di che tipologia sono? E quali sono i controlli a cui
vengono sottoposte dopo aver ottenuto la certificazione per verificare che
rispettino sempre tutti i requisiti?
Ad oggi i brand che hanno ottenuto la certificazione
NATRUE sono oltre 200 a livello mondiale. I pionieri della cosmesi naturale e
biologica sono tra i fondatori di NATRUE e sui loro prodotti si può trovare il nostro
logo – parliamo di aziende quali Weleda, Dr. Hauschka, Primavera e Lavera.
A queste si sono aggiunte tantissime altre realtà che
vanno dalle aziende più strutturate sui mercati internazionali fino a piccole
realtà anche a conduzione familiare. Non è la dimensione che qualifica le
aziende che hanno scelto NATRUE, ma l’impegno e la trasparenza verso i propri
consumatori. Inoltre NATRUE è anche presente su molte linee definite “private
label
” quelle cioè dei supermercati. Se questo fenomeno fino ad oggi era
soprattutto diffuso in Germania, iniziamo a vedere scelte che vanno in questa
direzione anche in Italia e in altri mercati europei. Ancora una volta la
certificazione permette di garantire prodotti naturali reperibili anche in
canali distributivi in cui non si sarebbero aspettati.

NATRUE
Alcuni dei brand con certificazione NATRUE

I controlli a cui sono sottoposti i prodotti sono molto
rigorosi.
Ogni azienda deve fornire all’ente di certificazione
preposto la lista di tutti gli ingredienti utilizzati per ogni prodotto che
intende certificare insieme alle percentuali di utilizzo. 
L’ente verifica che
ogni ingrediente sia ammesso dallo standard NATRUE – vengono setacciati tutti i
processi produttivi dei singoli ingredienti e se le materie prime sono di
qualità biologica l’azienda deve fornire il certificato. Una volta che il
controllo ha esito positivo la formulazione viene considerata conforme e si
rilascia il certificato preliminare. In seguito l’azienda viene sottoposta ad
una visita ispettiva volta a controllare la veridicità di tutte le informazioni
fornite in precedenza e a valutare la conformità dei processi produttivi. Si
presta molta attenzione alla concordanza degli ordini di acquisto di
determinati ingredienti con il loro effettivo utilizzo e si controlla che gli
ingredienti di qualità biologica non vengano mischiati con quelli che non lo
sono, non solo nei magazzini di stoccaggio ma anche durante la produzione.
Se la visita ha esito positivo si rilascia il certificato
finale
.
Dall’emissione del certificato preliminare si hanno due
anni di validità della certificazione. È molto frequente che nei due anni
successivi le aziende aggiungano man mano altri prodotti alla linea. Questi
vengono controllati nello stesso modo fino all’emissione del certificato
prelimiare; l’audit di produzione è necessario se sono trascorsi più di 12 mesi
dal precedente. Inoltre ogni azienda deve tempestivamente comunicare ogni
minima variazione nella formula durante tutti i due anni di validità della
certificazione all’ente di certificazione.
– NATRUE è internazionale. Quali sono gli Stati in cui è
riconosciuto?

NATRUE è
internazionale
perché si è affermato ed è conosciuto in molteplici mercati sia
dagli addetti ai lavori sia dai consumatori. Tuttavia non si può parlare di
“riconoscimento” da parte degli stati. Ad oggi non ci sono standard per la
cosmesi naturale e biologica legalmente riconosciuti in Italia. Ciò non toglie
che le certificazioni, pur rimanendo in questo settore volontarie, aiutano il
consumatore a scegliere prodotti naturali e bio con fiducia.

– Come viene definito il disciplinare di Natrue?

NATRUE è uno standard privato di
certificazione di prodotto applicabile alla cosmesi naturale e biologica.
Lo standard è sviluppato sin dalla sua prima stesura dal
Comitato Scientifico di NATRUE. Questo organo è formato per metà dai soci di
NATRUE e per metà da esperti del settore cosmetico non facenti parte
dell’associazione. Questa doppia composizione permette di garantire
un’imparzialità nelle decisioni ed una competenza tecnica elevatissima; il
comitato scientifico si occupa oggi principalmente di definire gli ingredienti
ammessi e quelli no. Si riunisce almeno 3 volte all’anno ed è costantemente in
contatto con gli enti di certificazione per fornire chiarimenti interpretativi
e per discutere nuovi scenari.
La cosmesi naturale e biologica è un settore
straordinariamente dinamico dove ricerca e sviluppo sono importantissimi. Ogni
anno valutiamo la conformità di nuove molecole secondo i requisiti NATRUE.
Standard che non vengono aggiornati da anni sono sintomo
di sistemi che non tengono conto delle nuove tecnlogie o che sono talmente
generici da porre dei dubbi sulla loro effettiva applicabilità.
      – Aiutiamo il consumatore! Il greenwashing non aiuta il
mercato e crea confusione in chi acquista, spesso disorientato davanti a
simboli poco chiari e diciture ambigue. Diamo qualche consiglio a chi vuole
approcciarsi al mondo della cosmesi bio ma è ancora poco esperto
Spesso e volentieri i brand di cosmesi naturale e biologica non fanno un
uso smodato di richiami naturali sul packaging e tramite i colori. La loro
identità di brand è data dalla storia stessa del marchio e garantita dalla
certificazione. Al contrario sempre più spesso i richiami al naturale sono
presenti su prodotti che di naturale hanno poco o nulla, ma che cercano di
intercettare un consumatore sempre più alla ricerca di questi ingredienti.
La cosa fondamentale è riconoscere un marchio di certificazione che
identifica uno standard come NATRUE o che è il marchio di un ente di
certificazione riconosciuto. Altri marchi che non corrispondono a queste
caratteristiche sono per lo più autocertificazioni o autodichiarazioni che poco
garantiscono al consumatore.
Sfatiamo un mito: leggere la lista INCI non basta. Se un prodotto non è
certificato la sola lettura dell’INCI può essere fuorviante. Lo stesso
ingrediente può avere processi produttivi completamente differenti e senza un
controllo non c’è alcuna garanzia della naturalità della formulazione.
Un’altra cosa cui prestare attenzione è su quale caratteristica del prodotto
vogliamo una garanzia: naturale e bio non sono sinonimi di vegan, come non lo
sono di fair trade
– tutte caratteristiche sempre più richieste.
Ad ogni caratteristica corrispondono marchi diversi ed e bene non
confonderli. Spesso si trovano prodotti naturali e biologici certificati NATRUE
che riportano altri marchi come quello Vegan o il Fair Trade offrendo così al
consumatore garanzie sulla naturalità ma anche su aspetti etici e
socio-economici. Mentre non sempre prodotti Vegan o Fair Trade che non riportano
una certificazione NATRUE (o altre) possono definirsi naturali e bio.
********
Ringrazio la dottoressa Morgante per queste spiegazioni, che ci aiutano a
capire meglio un settore, quello del mondo del biologico e del naturale, che ha
sempre più consensi, anche nel campo della cosmesi e del makeup. 
Ricordiamoci
che come consumatrici dobbiamo sempre stare attente alla veridicità delle
affermazioni e quindi leggere le etichette e imparare a riconoscere i vari
loghi e marchi che le accompagnano.
Spero che questo approfondimento vi abbia incuriosito e che vi sia utile. E se avete delle domande non esitate a scrivermi.
Un bacione!

Gaia 

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